30 settembre 2020

Tunnel Of Love - Dire Straits (album Making Movies, 1980)


    Ricordo ancora bene quando tiravo fuori il 33 giri dalla grossa custodia rossa di Making Movies e lo mettevo sul giradischi di mio padre. Ricordo l'odore del vinile, l'odore della carta del libretto all'interno con i testi delle canzoni e le foto della band. Ricordo il fruscio della puntina che strusciava sui solchi del disco. Ascoltavo e riascoltavo quel disco, leggevo i testi e imparavo la pronuncia inglese. Erano i primi anni '90, io ero un adolescente o giù di lì. Ma il disco viene dal 1980.

    La prima traccia dell'album è Tunnel Of Love. Il brano si apre con una melodia leggera, un organo, accompagnato dal pianoforte. Sembra il suono di un carillon, ed è subito magia. Trattasi del The Carousel Waltz, tratto dal musical Carousel, diventato poi film nel 1956. Il carosello, ovvero la giostra dei cavalli. Un luna park dunque. Quale luogo più allegro e malinconico allo stesso tempo per ambientare una canzone? Malinconico perché ci ricorda i tempi e i luoghi dell'infanzia, tempi e luoghi sereni e spensierati, di gioco e di magia. Dopo la breve introduzione, il pianoforte prende il sopravvento, finché all'improvviso irrompe la batteria con un colpo di tamburo e di piatti. Infine arrivano chitarra e basso, e il brano prende vita, come prende vita una giostra che inizia a girare, con i suoi suoni e le sue luci sfavillanti. La voce di Knopfler ci introduce al luogo in cui è ambientata la storia, citando varie attrazioni tipiche dei luna park. "E la grande ruota continua a girare", dice nel ritornello la canzone. La ruota panoramica a cui si riferisce il testo può essere vista come il mondo, il mondo che va avanti comunque, a dispetto di tutto ciò di bello e di brutto che vi succede. Continua a girare senza sosta, come la giostra di un luna park.

    Il titolo della canzone, tradotto, è Tunnel Dell’Amore, altra metafora usata da Mark per descrivere una condizione umana, in questo caso una condizione di sofferenza. L'amore, a volte, è un tunnel senza via d'uscita. Lo sanno bene i protagonisti della storia, un uomo e una donna che si incontrano, per caso, una sera in un luna park. Due vittime della notte, come le descrive il testo. Due vittime rimaste intrappolate nelle loro precedenti relazioni, intrappolate nel tunnel dell'amore, con la paura di instaurare un nuovo legame. Per tale motivo, benché trascorrano una delle più belle serate della loro esistenza in compagnia l'uno dell'altra, alla fine si separano, per non rivedersi mai più.

    L'opera di Mark Knopfler è un piccolo poema in musica, un mini capolavoro di scrittura del testo e di composizione musicale. La canzone termina con una parte strumentale in crescendo, contenente l'assolo finale, lunga più di due minuti. L'assolo di chitarra, accompagnato dal pianoforte, in una perfetta fusione melodica, è uno dei più espressivi della storia del rock, e della musica in generale. Bisogna essere davvero ispirati per scrivere canzoni come questa. D'altronde, come lo stesso Mark ha dichiarato: "Molte delle mie composizioni sono nate nei luoghi che frequento abitualmente. L'ispirazione non è qualcosa che puoi avere se stai chiuso in casa oppure vai in giro con sei guardie del corpo, quello non è vivere."

    Nella parte finale della storia, il protagonista vaga tra le giostre alla ricerca di qualcosa o di qualcuno, forse del suo amore perduto. Vaga tra i fantasmi del suo passato, ben sapendo che non troverà più ciò che cerca, che il passato è andato ormai. Ma il ricordo di quando era bambino e frequentava con i suoi amici quei luoghi di svago, lo rende in qualche modo felice, facendogli realizzare che in fin dei conti tutto è rimasto bello così come lo era prima, come lo è sempre stato. E intanto la grande ruota continua a girare.